Entrate, Signori e Signore, Entrate! La storia che state per ascoltare parla di mondo molto lontano. In questo mondo molto lontano, nella periferia di una piccola città un giorno un signore che appariva come un vecchio ma che non aveva conosciuto la forza del tempo, camminava silenzioso osservando il mondo che lo circondava. Intorno a lui tutto era decadente, insipido, grigio. Lui però, aveva ricevuto in dono la meraviglia, ne aveva dentro sé così tanta da non sapere che farsene. Così vagava pellegrino per quel mondo grigio e annoiato dove nessuno lo notava e faceva caso a lui e quel girono era finito in quella piccola città che non aveva nulla di speciale in una mondo tutt’altro che speciale. Come sempre procedeva lentamente, a schiena alta, una cosa insolita per le persone di quella realtà che non facevano altro che guardare in basso escludendo il resto del mondo. Avrebbe offerto caldi e gentili sorrisi a chiunque e avrebbe cordialmente salutato con la sua voce calda i passanti, ma tutti erano troppo immersi nelle loro vite per concedergli uno sguardo e così la solitudine lo lambiva, come aveva sempre fatto per anni e anni e forse lo avrebbe fatto ancora se quel vecchio non fosse stato così attento a ciò che lo circondava. Sì, perché quel giorno, coperto dal rumore delle auto, dei passi, della vita frenetica di quella gente comune un lamento lontano da tutti ignorato raggiunse le sue orecchie attente. Si trattava di un pianto acuto, che lo guidò tra i vicoli umidi fino a un edificio che pareva più vecchio e malconcio di ogni altro. Si trattava di un alto palazzo, posto al limite di una via abbastanza larga, messo al margine dell’attenzione di tutti. Sul cancello di quell’edificio fatiscente un cartello, ormai rimasto appeso per metà, indicava ai passanti che lì una volta era sorto l’ospedale d’infanzia.. Read More

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“Io non voglio qualcuno che mi ripeta in continuazione che ci sarà sempre e non mi lascerà o tradirà mai. Mi basta qualcuno che ogni volta che mi mandi a fanculo venga sempre a riprendermi. — Charles Bukowski”

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Il filo rosso del destino è una leggenda popolare di origine cinese diffusa in Giappone. Secondo la tradizione ogni persona porta, fin dalla nascita, un invisibile filo rosso legato al mignolo della mano sinistra che lo lega alla propria anima gemella. Il filo ha la caratteristica di essere indistruttibile: le due persone sono destinate, prima o poi, a incontrarsi e a sposarsi.

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